Coppetta mestruale: che cos’è e come funziona

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Alla scoperta della coppetta mestruale

Amiche maliziose, in alto i calici! Anzi, le coppette. Di cosa stiamo parlando? Delle coppette mestruali, ovviamente. Se siete ancora confuse, ecco un identikit di questo innovativo prodotto per l’igiene femminile da utilizzare durante le mestruazioni.

 

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Che cos’è la coppetta mestruale?

La coppetta mestruale è una coppetta, appunto, fatta generalmente di silicone (o Tpe, nel caso del marchio Meluna), che va inserita nella vagina per raccogliere il sangue durante le mestruazioni. E’ un’alternativa agli assorbenti, esterni o interni, allo stesso modo delle spugne naturali o dei tamponi/assorbenti in tessuto. Di solito ha dei piccoli forellini lungo il bordo superiore in modo da creare un leggero effetto ‘sottovuoto’ che permette di meglio aderire alle pareti della vagina e quindi di evitare piccole perdite. Generalmente la coppetta mestruale è dotata di un piccolo ‘manico’ (un anello, una pallina o un filetto) per agevolarne l’estrazione. Prima di urlare allo schifo, sappiate che ‘trattenere’ e raccogliere il sangue mestruale all’interno del nostro corpo e della coppetta non è affatto una cosa poco igienica. Checché se ne dica (o legga) in giro IL SANGUE MESTRUALE NON E’ TOSSICO.  Ricordiamolo, perché anche se siamo nel 2017 c’è ancora chi lo pensa, povere noi…

 

Come si usa?

Come dicevamo, la coppetta va inserita nella vagina, ovviamente con il lato aperto verso l’alto, in modo da circondare con il suo bordo la cervice e l’area circostante. Non va spinta troppo in alto, anzi, dovrebbe rimanere con il ‘culetto’ vicino all’entrata della vagina. Vediamo come funziona l’inserimento: ci si lava molto bene le mani e si inserisce la coppetta piegata (ci sono varie tecniche di piegamento e in rete si possono trovare migliaia di tutorial sull’argomento), ma sempre con il lato aperto verso l’alto. Una volta dentro, la coppetta si aprirà da sola (con un leggerssimo scatto), in caso contrario la si può ‘aiutare’ con un dito, magari passandolo lungo tutto il bordo per verificare che abbia fatto presa sulle pareti della vagina.  La coppetta può essere lasciata in vagina anche tutto il giorno (massimo 12 ore), o svuotata e reinserita più volte in base all’intensità del proprio flusso mestruale. La coppetta è della misura e rigidità giusta se non ha perdite e se non provoca fastidi: in pratica, non si dovrebbe sentire affatto.

 

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Per estrarla e svuotarla, bastano un bagno pubblico e una bottiglietta d’acqua: a mani pulite, bisogna ‘pizzicare’ con le dita il culetto della coppetta, per contrastare l’effetto sottovuoto, e tirare verso il basso, stando attente a non versarne il contenuto in giro. Una volta svuotata nel gabinetto o nel lavandino, basta sciacquare la coppetta con un po’ d’acqua e reinserirla. Quasi tutti i marchi raccomandano di sterelizzarla (chimicamente oppure bollendola in un pentolino per 5 minuti) subito dopo averla acquistata e tra un ciclo e l’altro.

 

Il materiale è sicuro?

Il silicone medicale di cui sono fatte la maggior parte delle coppette è un materiale sicurissimo, usato sia per i sex toys di qualità che per le tettarelle e i ciucci dei bambini. Non è tossico e non è poroso, quindi non trattiene i batteri, in più ha un’altissima durabilità, tanto che una coppeta generalmente può essere usata anche per 10 anni consecutivi. Come per ogni prodotto che non sia un dispositivo medico (e le coppette purtroppo non lo sono, almeno in Italia), bisogna però controllare bene le certificazioni delle ditte produttrici, perché come sappiamo non sempre una scritta sulla scatola garantisce che quel prodotto sia effettivamente fatto di silicone di alta qualità. Per quanto riguarda le coppette mestruali, ci sono tantissime marche, ma basta una semplice ricerca su google per inidividuare le più conosciute e sicure, senza contare i numerosi blog e forum dove donne e ragazze si scambiano opinioni ed esperienze sulle varie coppette. Anche in questo caso però, è meglio evitare il made in China e di acquistare su Amazon.

 

Perché passare alla coppetta?

La coppetta mestruale presenta numerosi punti di forza rispetto agli assorbenti tradizionali. E’ più comoda e discreta, e non provoca irritazioni alla pelle, al contrario delle strisce di plastica che ahimè ci tocca portare nelle mutande anche d’estate. Vince il confronto anche con gli assorbenti interni, in particolare perché questi ultimi possono provocare la Sindrome da shock tossico, una risposta infiammatoria multisistemica con conseguenze gravissime. In più, la coppetta mestruale è ecologica (meno assorbenti nella spazzatura = meno plastica nei nostri mari) e anche economica: una donna spende in media 600 euro all’anno per i prodotti mestruali, mentre il costo di una coppetta si aggira tra i 15 e i 30 euro in base alla marca, ma può duratre fino a 10 anni. Non serve fare i conti. Last but not least, infilare le dita nella vagina e vedere con i propri occhi la quantità di sangue espulso dal nostro corpo durante le mestruazioni, è un importante e illuminante esercizio per prendere coscienza di sé, della propria anatomia e del proprio ciclo.

 

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Una Fleurcup a confronto con alcuni assorbenti interni

 

Come scegliere la coppetta giusta?

Sicuramente la parte più difficile è capire quale coppetta è più adatta a noi, soprattutto in termini di morbidezza e didimensioni. I marchi più affermati e i siti di acquisto principali (come www.coppetta-mestruale.it, uno dei più grandi rivenditori online) danno qualche indicazione di base, che di solito usa come riferimenti l’intensità del flusso e l’aver avuto o meno parti naturali. Ma non sempre questi due fattori sono indicativi e occorre considerare anche altri dettagli, come l’altezza della cervice o quanto/se i muscoli pubococcigei sono allenati. Bisogna quindi procedere per tentativi, acquistando sample kit dimostrativi o cercando fisicamente qualche coppetta in giro per farmacie, per farsi un’idea della consistenza. La materia è molto vasta quindi prossimamente farò un post dedicato esclusivamente alla scelta della coppetta, ai diversi livelli di morbidezza e ai fattori da considerare prima dell’acquisto.

 

La mia esperienza con la coppetta mestruale

Sono passata alla coppetta mestruale circa un anno e mezzo fa e al momento non potrei essere più soddisfatta, soprattutto perché la mia vulva delicata incominciava a soffrire molto le irritazioni da assorbenti, anche quelli bio e affini (che tra l’altro costano il triplo, mannaggia). Quindi, ho voluto fare un tentativo. Inizialmente approfittai di uno sconto per acquistare la Fleurcup (9 euro), ma capii subito che non era adatta a me perché , essendo troppo rigida, mi provocava dei fastidi. Ho quindi capito che dovevo optare per una coppetta più morbida. Dopo aver divorato decine tra articoli, tutorial e video (un grazie speciale va a Precious Stars Pads, una ragazzina inglese che ne sa a tronchi, vera e propria guru delle coppette su Youtube) ho finalmente acquistato una SiBell, una delle coppette più morbide in circolazione, e successivamente una Lily Cup, coppetta ‘ripiegabile e molto piccola per i primi e ultimi giorni di ciclo. Inutile dire che l’intera operazione ha rappresentato (e rappresenta tutt’ora) una continua scoperta del mio corpo, rendendomi molto più consapevole e informata non solo sul mio ciclo mestruale, ma su piccoli-grandi dettagli e peculiarità della mia vulva.

Insomma, più che una coppetta, potremmo definirla il Graal delle mestruazioni consapevoli… 😉

 

 

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