Ma voi ci siete stati a Ferrara in questi giorni? No, perché è un tripudio di spettacoli, eventi e workshop, tutti dedicati allo stuzzicante mondo del Burlesque! Seguite la scia di piume di struzzo e i copricapezzoli disseminati per le vie della città e seguitemi in questa gita fuori porta a base di erotismo ed ironia…
Stiamo parlando del Ferrara Burlesque Festival, evento organizzato dall’esplosivo Silk Ribbon Cabaret Team, associazione formata da artisti e professionisti con l’obiettivo di divulgare l’arte del burlesque e tutte le arti performative del Varietà e dell’Avanspettacolo. Le ragazze sono anche le ideatrici della Silk Ribbon Burlesque Academy, che organizza corsi e workshop a Bologna, Ferrara, Modena, Reggio Emilia e Milano.
Ma torniamo a Ferrara, dove per tutto il weekend si alterneranno sui palchi della città performers e artisti provenienti da tutta Europa, oltre alle meravigliose padrone di casa. Dopo successo del Bologna Burlesque Day, che si è tenuto a settembre del 2016, era il momento di un salto di qualità. Il passo successivo è venuto naturale per delle regine dello spettacolo come le Silk Ribbon Sisters: tre giorni di spettacoli, performance e workshop nella splendida cornice della città di Ferrara. “Volevamo creare qualcosa che rimanesse impresso nella memoria collettiva e coinvolgere l’imprenditoria femminile – ha detto la fondatrice del gruppo, la spumeggiante Nuit Blanche -. Abbiamo ricevuto l’appoggio di giovani esercenti ma anche di realtà più radicate dentro il tessuto ferrarese. Esattamente come per il Bologna Burlesque Day (raccogliemmo fondi per Amatrice) anche quest’anno abbiamo deciso di devolvere parte dell’incasso alla Onlus YouAble, che tutela i diversamente abili raccogliendo fondi per la riabilitazione o il recupero. Le Silk sono anche questo, insieme a divertimento e spettacoli”.
Il festival è iniziato giovedì al ristorante Bianconiglio, con un antipasto a base di otto performer italiane, che si sono sfidate per accedere alla serata di gala di sabato sera. Venerdì sera è invece stato il turno dei maschietti, con lo spettacolo di Boylesque, BioQueen e Drag al celebre locale Kontiki. Sabato si entra nel vivo, nell’esclusiva location della Sala Estense, in pieno centro storico: dieci artiste italiane e straniere si sfidano a colpi di boa piumati per conquistare il favore del pubblico e dei giudici. In palio ingaggi a Torino, Friedrichshafen, Treviso e Stoccarda, insieme al titolo di “Duchessa del Burlesque”. Mica brustolini. Domenica 18 febbraio, invece, giornata dedicata ai workshop tenuti dalle star del festival: Fanny Di Favola, performer tedesca, reginetta dell’Amsterdam Burlesque Award, insegnerà al Caribe Club così come Bianca Nevius, starlette italo-spagnola, e il suo iconico workshop Be Your Own Prop, mentre Attilio Reinhardt (burlesque.it), il Maestro di Cerimonie della serata di sabato, terrà la sua lezione sulla “Storia del Burlesque”.
Adesso che avete un’idea di cosa vi aspetta, fatevi una veloce doccia fredda per calmare i bollenti spiriti, e continuate a leggere perché entriamo nel vivo e parliamo di cosa è successo ieri sera al Kontiki! Ma prima una piccola digressione…

Burlesque? Ma sì dai, è spogliarello…
Sbagliato, anzi, sbagliatissimo! Non dite mai questa frase davanti a una’artista di burlesque, potrebbe strozzarvi col boa di piume o farvi mangiare a forza i suoi guanti… Certo, il Burlesque comporta anche la rimozione di qualche strato di vestiti, ma è molto, molto di più di un semplice spogliarello. Il Burlesque nasce come spettacolo satirico, che si è poi arricchito nel tempo con spettacoli veri e propri e ballerine sul palco (sempre più svestite). L’ironia resta comunque la caratteristica principale degli spettacoli di Burlesque più “classici” e anche la sensualità di un corpo svestito o semi-nudo passa comunque attraverso la lente dalla caricatura, del doppio senso e della civetteria.
Insomma, uno spettacolo di Burlesque non è solo una donna (o un uomo) che si toglie languidamente guanti e calze, ma una vera e propria performance teatrale che mette in risalto la bellezza e la sensualità grazie alla risata. Negli anni Novanta, poi, si è diffusa una nuova forma di questo intrattenimento, il Neo (o New) Burlesque, dai toni più sofisticati e allo stesso tempo teatrali. Un’icona di questa corrente è Dita Von Tease, ma è solo la più celebre. Il Burlesque di oggi incorpora tutto questo, arrivando a celebrare i corpi in tutte le loro forme, giocando con il genere e con la politica, lanciando messaggi positivi di amore per sé stessi, rispetto, ma anche autoironia.
Decisamente molto più che spogliarello, no?

Boylesque, Drag e BioQueen
Il Ferrara Burlesque Festival è stata anche l’occasione per portare sul palco forme di spettacolo molto particolari e di nicchia. E’ il caso del Boylesque e delle BioQueen, che hanno dominato il palco del Kontiki ieri sera. Partiamo da queste ultime: la BioQueen sono donne biologiche (da cui il termine Bio) che si cimentano in un Drag Show, cioè riprendono e adottano lo stile delle Drag Queen. E’ un po’ complesso (una donna che imita un uomo che imita ed esagera le caratteristiche femminili), ma come forma di spettacolo offre spunti interessanti, giocando sull’idea esagerata di maschile e femminile. Una scelta coraggiosa e innovative, da parte del Silk Ribbon Team, dare spazio a questa forma emergente di spettacolo.
Sotto la conduzione di Ella Bottom Rouge e della drag Simona Sventura, si sono poi sfidati sul palco quattro artisti di Boylesque per ottenere il titolo di questo primo festival.
Il Boylesque vede gli uomini protagonisti, con esibizioni che mixano elementi di danza, burla e gender-bending: il maschile e il femminile qui si scambiano, si abbracciano, giocano con leggerezza a nascondino tra le ciglia finte, i copricapezzoli e i tacchi più o meno alti. Lo spettro è ampio e ogni artista ha dato la sua interpretazione di cosa significa praticare il Burlesque nei panni di un corpo maschile. Se da un lato, ad esempio, Jean Yves Morel ha dato un tocco Fetish e vagamente Bdsm alla sua esibizione (terminando con un perizoma che lasciava poco all’immaginazione, per la gioia delle signore in sala), dall’altra Albah Bernaux ha conquistato la giuria con la sua femminilità delicata da equilibrista sui generis (e sul genere). Azzurro Fumo ha invece incentrato la sua performance tutta sulla burla e l’ironia, mentre Miki Klaus ha dimostrato che anche un cilindro e un ombrello un po’ retrò possono nascondere un’anima scintillante e civettuola.
Non è mica finita qui! Stasera tutti alla Sala Estense per il gala finale, che vedrà artiste italiane ed internazionali sfidarsi sul palco per ottenere il titolo di “Duchessa del Burlesque”.