Sesso anale: come conquistare l’entrata posteriore
Cari maliziosi, chi di voi se l’è preso nel didietro? No, non intendevo l’anno appena concluso, ma proprio lui, l’amato-odiato sesso anale. E’ il momento di parlare della nostra uscita/entrata posteriore e renderle giustizia, perché ha tante potenzialità spesso lasciate inespresse.
L’ano, la zona circostante allo sfintere e il retto sono zone ricche di terminazioni nervose e che possono regalare sensazioni piacevoli, senza contare l’entrata più ‘stretta’ e l’enorme valenza simbolica che soprattutto i pene-dotati associano all’atto in sé. Per molti e molte quella è una porta a senso unico (in uscita e basta), ma quando si parla si sesso, sperimentare è la parola d’ordine. Non è certo obbligatorio, ma una volta fatto un tentativo possiamo scoprire che quel determinato atto o fantasia non fa per noi, e salutarlo definitivamente. O anche no. In ogni caso, vediamo quali sono le regole base per tentare un approccio soft al sesso anale.
Parola d’ordine: sicurezza
Come per ogni atto sessuale, il sesso anale richiede innanzitutto il consenso delle persone coinvolte. La scusa del ‘buco sbagliato’ non regge più, quindi soprattutto voi, cari maschietti, non provateci neanche: l’inculata (nel verso senso del termine) all’improvviso non piacerà MAI, è una cosa stupida nonché violenta e può provocare traumi, ferite nonché un occhio nero a chi infila cose dove non dovrebbe e senza preavviso. Detto questo, è fondamentale andare piano, comunicare con il partner e, soprattutto all’inizio, usare tonnellate di lubrificante. I migliori, soprattutto se usiamo un profilattico (cosa sempre consigliata), sono quelli a base acquosa, ma ne esistono in commercio anche di più viscosi e specifici per dare il massimo confort durante il sesso anale. Sappiate però che le basi siliconiche non vanno d’accordo con condom in lattice e sex toys in silicone.
Il giusto ordine
Sarò breve: mai, MAI passare dall’ano alla vagina senza aver tolto il condom/pulito e sterelizzato il sex toy utilizzato/lavato le dita. In generale, ciò che succede nell’ano, resta nell’ano. E’ comunque l’uscita di servizio dei nostri scarti e i batteri che restano all’interno (anche dopo una doccia anale) possono provocare fastidiose irritazioni o infezioni nella vagina.
Il primo approccio: andare per gradi
Non stiamo lanciando un razzo nello spazio, la prima sessione di sesso anale non dovrebbe mai essere qualcosa del tipo “ok, pronti dentro”. No. Nonono. Prima della vera e propria penetrazione occorre ‘riscaldarsi’ (cosa che, tra parentesi, vale anche per la vagina. Se si è rilassate e ben lubrificate il primo rapporto non deve necessariamente fare male. Sapevatelo). Si può provare a massaggiare l’area attorno allo sfintere con un dito (manicure obbligatoria), inserire solo la punta e provare a tirarla fuori. Lentamente e con tanto lubrificante. E’ fondamentale rilassarsi. Non bisogna per forza arrivare al dunque subito, ogni persona e ogni sedere è diverso, magari occorreranno varie ‘sessioni’ nell’arco di settimane o mesi prima che una persona possa essere a proprio agio con la penetrazione di qualcosa di più grande di un dito. Serve tanta pazienza.
Sex toys: quali scegliere
Un buon modo per andare per gradi, dito a parte, è puntare su sex toys specifici, iniziando da quelli di dimensioni piccole che potranno aumentare via via, seguendo i propri progressi. Per specifici intendo i plug anali (in acciaio, silicone o altri materiali non porosi), i vibratori, le palline (meglio quelle fatte interamente di silicone. Quelle legate tra di loro da uno spago possono trattenere i batteri e sono più difficili da pulire), i dildo di varie dimensioni con annessa imbragatura per essere indossati. Si tratta di prodotti studiati apposta per l’ano e che quindi hanno una base piatta e larga o una ‘maniglia’ più grande per estrarre il sex toy dal didietro ed evitare che il nostro ano ‘risucchi’ il tutto. Mai infilare nell’ano qualcosa che non è studiato per essere infilato lì. Sembra una stupidaggine, ma non lo è. Provate a chiedere a un medico di un pronto soccorso cosa ha trovato negli sfinteri della gente durante la sua carriera. Le risposte vi sorprenderanno.
Parlare, parlare, parlare
Che stiate provando la penetrazione vera e propria o anche solo facendo un tentativo con un dito o un sex toy in coppia, è fondamentale comunicare. Se si sente dolore, bisogna fermarsi, o rallentare, o ricominciare. Il possessore dell’ano decide il ritmo, la posizione, l’inizio e la fine di tutto. Punto. Non c’è scusa che tenga: se lui o lei dice stop è stop. E mi raccomando, come diceva la nonna: andate piano.
Consigli per lui: l’amica prostata
Gli amici maschi dovrebbero cominciare a pensare al proprio didietro. Non è una minaccia, ma un consiglio decisamente sottovalutato. Il massaggio prostatico infatti, secondo gli studi provocherebbe orgasmi più forti e lunghi. Massaggio che è possibile appunto inserendo un dito o un plug o un vibratore leggermente incurvato (verso la propria pancia, per capirci) nel didietro di lui. Per quanto riguarda plug e vibratori, in commercio ne esistono tipi studiati appositamente per assolvere a questo ingrato compito, grazie alla loro forma appunto leggermente incurvata che, attraverso il retto, riesce a stimolare la prostata maschile (pillola di anatomia: la prostata è una ghiandola che produce il liquido seminale, componente fondamentale dello sperma). Cosa che a quanto pare darebbe vita a sensazioni decisamente piacevoli per i maschietti. Anche in questo caso vale la regola ‘provare per credere’.
Ora avete tutti gli strumenti per guardare il vostro didietro con occhi diversi. E ricordate: chi va piano, va sano e conquista l’ano. 😉