Il preservativo ne ha fatti di passi avanti. Dalle prime versioni egizie in papiro e budello animale, fino ai prototipi in seta del ‘700 e infine quelli in gomma vulcanizzata del ‘900, è uno degli oggetti di uso quotidiano in costante evoluzione. Questo perché le malattie sessualmente trasmissibili sono tutt’altro che debellate, il virus Hiv continua a diffondersi in modo pericoloso e il profilattico continua ad essere uno dei metodi contraccettivi più sicuri ed economicamente accessibili. La tecnologia ha permesso dei passi avanti senza precedenti, motivo per cui oggi abbiamo condom in materiali così sottili e confortevoli da essere quasi inesistenti, ma più resistenti dei loro predecessori.
Seguendo questa linea di pensiero Lelo, famoso marchio di sex toys di lusso, qualche mese fa ha lanciato sul mercato Hex, presentandolo come il “preservativo del futuro“. Sicurente le premesse ci sono tutte, tanto che Lelo ed Hex hanno vinto il prestigioso iFDesign Award nella categoria Medicina, salute e cura della persona, sbaragliato altri 5 mila circa candidati da 59 Paesi.
Ho ricevuto una scatola dall’azienda e, dopo vari ed accurati test (grazie al mio volenteroso partner) posso finalmente dare la mia opinione su questo prodotto.
Che cos’è Hex
Hex un profilattico in lattice ultra-sottile prodotto da Lelo. Tra le caratteristiche peculiari di questo prodotto, c’è la sua texture a ‘cellette d’ape’, che secondo l’azienda lo renderebbe più resistente di un profilattico tradizionale, pur rimanendo sottile, elastico ed extra-confortevole. Non ha taglie diversificate e una confezione standard contiene 12 profilattici. Per darvi un’idea delle specifiche del prodotto, l’ho messo a confronto con un condom della Durex, linea ‘Contatto Ultra Sottile’, a mio parere il prodotto con le aspettative e le performance più simili. Ecco i pro e i contro di questo profilattico futuristico.
I pro
Elasticità
Come dicevamo, Hex è un condom ‘taglia unica’: al momento non esistono taglie diverse, questo anche perché è estremamente elastico come profilattico. Rispetto a un condom Durex (taglia media) è più grande di un centimetro abbondante e, a detta del mio partner è effettivamente confortevole, pur senza costringere troppo, soprattutto alla base. Rispetto al condom Durex, lo spazio di manovra di Hex è superiore di un paio di centimetri. In compenso il rischio che si sfili durante il rapporto è minimizzato talla texture, che assicura un ‘grip’ maggiore sul pene.
Confezione facile da aprire
Sembra una cavolata, ma effettivamente la confezione di Hex è più semplice da aprire rispetto a quella di un condom generico, anche con le mani lubrificate. Questo è un grande plus, visto che molti profilattici si rompono o si danneggiano proprio durante l’apertura della confezione, soprattutto quando per disperazione si usano i denti.
Serbatoio più grande
Questa caratteristica rappresenta due punti di forza: più spazio per contenere lo sperma (e quindi meno possibilità di perdite) e una maggiore semplicità nel capire il verso del profilattico. Una volta aperto il condom, infatti, la punta più prominente e già semi-srotolata, permette di capire subito da quale verso indossare il preservativo. Può sembrare un dettaglio inutile, ma in situazione di scarsa illuminazione, poca dimestichezza con i condom o anche solo eccitazione e impazienza alle stelle, quei due secondi in meno di indecisione fanno una grande differenza.

Sottile, ma resistente
Secondo la casa madre, Hex è un condom quasi indistruttibile. Questo grazie al materiale usato per realizzarlo, ovvero grafene e lattice, e la suddivisione della superficie del profilattico in una rete di esagoni dello spessore di 0,055 millimetri, con pannelli ultra-sottili di 0,045 millmetri. Questa struttura dovrebbe assicurare una maggiore resistenza, ma allo stesso tempo una superficie sottile, quasi senza precedenti. Effettivamente il profilattico è estremamente sottile e confortevole e non si rompe facilmente, anche se (ovviamente) allargandolo con le mani e facendo resistenza con un pollice si strappa, allo stesso modo del condom Durex.
I contro
Il dubbio
Quello che si pone come il maggiore punto di forza di Lelo Hex, ovvero la sua struttura a cellette esagonali per una maggiore resistenza, è anche a mio avviso il suo più grande difetto. Questo perché, a differenza di un condom normale, in caso di rottura o strappo, questo rimarrebbe ‘confinato’ alla sola celletta interessata, al contrario di un condom normale che si romperebbe nella sua interezza. Ciò da un lato è una gran cosa, dall’altro pone un problema enorme: i partner coinvolti potrebbero non accorgersi della rottura del profilattico. E’ una questione da non sottovalutare. Quando ne ho parlato con il mio partner non era molto felice della cosa, ma mi ha anche confidato che ogni volta che usa un profilattico, prima di gettarlo va in bagno e lo riempie d’acqua per verificare che non ci siano perdite e quindi buchi invisibili all’occhio. Ecco, questo double-check con Hex sarebbe sempre da fare perché fidarsi è bene, ma controllare – soprattutto quando si tratta della nostra salute ed evitare gravidanze indesiderate – è decisamente meglio. E’ però frustrante che un profilattico che si pone come indistruttibile e innovativo, richieda comunque un livello di attenzione maggiore rispetto a un normale condom. Un passo avanti e due indietro, insomma.


La texture
La struttura a cellette inoltre presenta un problema in più: per persone molto sensibili (come la sottoscritta), la texture potrebbe essere fastidiosa. Nonostante Hex si presenti come uno dei condom più sottili e confortevoli, le cellette alla lunga si sentono. La penetrazione è un atto che, al netto della lubrificazione naturale e non, richiede molta frizione, e chi non è abituato o è particolarmente sensibile, potrebbe non apprezzare il livello di frizione aggiuntiva dato da questa texture. Io almeno non ho apprezzato molto, soprattutto in caso di rapporti prolungati. Il mio partner non ci ha fatto particolarmente caso, ma ha comunque avvertito una maggiore frizione interna. Non è necessariamente un ‘contro’, ma è un aspetto da tenere in considerazione.
Il prezzo e la campagna
E veniamo alle note dolenti: il prezzo. Lelo è un marchio di lusso, di conseguenza non è così inaspettato che una confezione da 12 profilattici costi 20 dollari (19,90 euro in media, in Italia). A mio avviso però rendere meno accessibile un prodotto indispensabile per il sesso sicuro, la prevenzione della malattie sessualmente trasmissibili e delle gravidanze indesiderate, mi sembra controproducente. Ma quello che mi ha dato particolarmente fastidio è che un’azienda come Lelo, con un fatturato da oltre 6 milioni di dollari annui, abbia dovuto ricorrere a una campagna Indiegogo per finanziare la ricerca e la produzione di Hex. Una piattaforma di crowdfunding, almeno secondo me, dovrebbe servire a finanziare progetti che senza un aiuto ‘dal basso’ non avrebbero un futuro. Pensare che i laboratori di uno dei leader del settore di sex toys di lusso non abbiano risorse sufficienti per studiare e creare un nuovo prodotto, mi sembra impossibile e anche un po’ una presa in giro… In alternativa, considerando la somma raccolta su Indiegogo, l’azienda avrebbe potuto calmierare il prezzo finale.
Considerazioni generali
Riassumendo. Lelo Hex è un preservativo innovativo? Sì, ed è sulla buona strada. E’ un prodotto rivoluzionario nel suo settore? No. Nonostante abbia indubbi punti di forza e presenti spunti interessanti, per me ‘il gioco non vale la candela’. E’ sottile e confortevole, certo, ma usarlo non è stata un’esperienza ‘rivelatrice’. A conti fatti, dunque, non è così diverso da un condom Durex tanto da giustificare i quasi 10 euro di differenza nel prezzo. E’ comunque un ottimo punto di partenza per continuare a creare innovazione nel settore dei profilattici, e portare il sesso sicuro ad un livello superiore. L’idea c’è, la volontà pure. Quindi avanti tutta Lelo!