Ferrara Burlesque Festival, via alla sfida di sensualità e ironia
E’ tornato il Ferrara Burlesque Festival e io sono una bimba felice. Reduce dalla serata contest di ieri sera, dove artisti da tutta Italia e d’Europa si sono sfidati a colpi di boa di piume di struzzo e copricapezzoli paillettati, sento ancora sulla pelle l’eccitazione e il brio che il Silk Ribbon Cabaret Team ha saputo creare con questa seconda edizione.
Se mi seguite da un po’, avrete ormai capito quanto amo il burlesque. E’ una forma d’arte. Sì, perché non c’è altro termine per descrivere la bellezza di corpi diversi, maschili e femminili, longilinei o più in carne, che si mostrano con ironia e sensualità, distruggendo ogni ideale di perfezione inarrivabile.
Perché andare a vedere uno spettacolo di Burlesque
Il burlesque non è gente che si spoglia e basta: è poesia in movimento, corporea e orgogliosa, che ti conquista con la risata e ti eccita con un occhiolino o un guanto che cade nel momento perfetto. E’ un’espressione ammiccante e una linguaccia che ci invitano a giocare con noi stessi, ad abbandonare ogni inibizione e pregiudizio, a liberarci dalle regole del “contegno” e della “appropriatezza” che ci intrappolano e soffocano come un corsetto troppo stretto.
E ieri sera, nel teatro Estense, nel cuore di Ferrara, tutto ciò (e molto altro) è avvenuto, dando vita a una serata davvero speciale, che per quanto mi riguarda ha superato le aspettative e anche il livello della prima edizione del Ferrara Burlesque Festival.
La competizione a colpi di Burlesque e Boylesque
Presentati dal mitico Attilio Reinhardt e dall’esplosiva Ella Bottom Rouge, 12 artisti si sono sfidati sul palco della sala Estense, per conquistare il titolo di Duca o Duchessa del Burlesque e partecipare alla serata di gala di questa sera, assieme alle stelle del burlesque. Duca o duchessa, perché sul palco c’erano anche due esponenti del mondo maschile e del BoyLesque, forma artistica a cui la scorsa edizione del festival aveva riservato una serata dedicata (potete rinfrescarvi la memoria dando un’occhiata al mio articolo dell’anno scorso).
Ed è stato proprio un Boylesquer a conquistare la fascia da Duca del Burlesque di questo festival: il meraviglioso Azzurro Fumo, che già nel 2018 mi aveva fatto sbellicare e innamorare con una performance dedicata al riciclo dei rifiuti. Quest’anno invece si lanciato come uno scienziato pazzo in un esperimento fatto di pozioni e… una dose un po’ esagerata di copricapezzoli.
Io sono in brodo di giuggiole, da un lato perché sono una grande fan di Azzurro Fumo, dall’altra perché adoro in modo particolare il burlesque altamente (auto)ironico e che mi fa piegare in due dalle risate.
Per quanto mi riguarda, una menzione d’onore va a Coco Le Moko, che in versione duchessa francese el 1700 si sollazza con la piuma sulle note del celebre staccato di Mozart, ma anche all’artista inglese Fou Fou Kaboom, che ha portato sul palco la sua personale versione di Minnie, usando li iconici guanti di Topolino come dei grandi ventagli.
Sia io che il mio com(plice)pagno siamo rimasti molto colpiti dalla performance di Imi Silly Noir, che come una matrioska giapponese è passata da maschera kabuki a ninja paillettata fino a trasformarsi in un’entità oscura ma molto sexy, per finire la pièce sanguinando petali rossi dopo un harakiri. Una sola parola: spettacolare.
Al di là dell’altissimo livello di tutti i performer, avvertito dai presenti e sottolineato più volte dalla giuria della serata, ogni artista ha portato il suo personale tocco e stile sul palco, dando un vero e proprio assaggio multicolore di ciò che rappresenta il burlesque oggi: un eccitante mix di creatività, ironia e sensualità, che mette l’artista al centro e con la meraviglia, le risate e i fischi di incoraggiamento crea un’atmosfera unica nel suo genere ad ogni spettacolo.
Ci vediamo questa sera alla serata di gala Ferrara Burlesque Festival: io non vedo l’ora di fare la doppietta… 😉